Nell’anno della pandemia, caratterizzato dall’ascesa del digitale in molti settori, è cresciuto il ruolo delle email in ambito professionale, e in particolare è aumentato il tasso di aperture uniche e di clic di comunicazioni nei comparti b2b e b2c: un segnale di ripresa della fiducia e dell’interesse degli utenti verso i messaggi aziendali e verso il canale email in generale a dispetto delle le difficoltà generate dalla crisi sanitaria ed economica.
A evidenziarlo l’Osservatorio Statistico 2021 (scaricabile a questo link), l’indagine che MailUp realizza annualmente per verificare le performance – aperture, clic, engagement, volumi di invio per audience e tipologia di messaggio – dell’email marketing attraverso l’analisi di circa 14 miliardi di email transazionali, newsletter e dem inviati dalla propria piattaforma.
Dall’indagine risulta che le maggiori performance dell’email marketing non si sono registrate nei primi mesi di lockdown, ma nel mese di novembre, in corrispondenza delle occasioni di vendita come Black Friday e Cyber Monday e le festività natalizie. Si tratta di una tendenza che si è ripetuta nel corso degli scorsi anni e che, quindi, si è riconfermata anche nel 2020, nonostante la pandemia. Anzi, probabilmente proprio aumentare delle restrizioni a ridosso di uno dei periodi più redditizi dell’anno ha incentivato gli utenti a scoprire offerte e promozioni online attraverso il canale email.
Anche nel 2020 la newsletter registra il tasso di volumi più alto rispetto alle altre tipologie di email, confermandosi come strumento privilegiato per coltivare il rapporto con clienti e prospect. Le dem ottengono un generale incremento delle performance rispetto al 2019, ma con un volume di invii ridotto.
Per quanto riguarda le newsletter, sono andati bene i settori medicina e farmaceutica, dato il maggior interesse per i temi di salute e sanità, il real estate/agenzie immobiliari e le utilities (acqua, gas, energia ecc); per le dem sono invece in testa casa e giardino, a conferma dell’aumento di interesse per la dimensione casalinga. I settori che sono andati peggio, invece, sono formazione e lavoro, pubblicità e marketing e commercio all’ingrosso, nelle newsletter; finanza e banche, spettacolo e cultura e telecomunicazioni per le dem.
Sono risultate prevedibilmente positive le performance degli invii commerciali di tutti i comparti del mondo ecommerce, mentre un focus sulle parole protagoniste degli invii dei 28 macrosettori esaminati sottolinea che ai primi due posti si piazzano, rispettivamente, “webinar” e “covid”, seguite da “nuovo” e “conferenza”.
I webinar aziendali, infine, sono aumentati del 36% da febbraio a marzo 2020, considerando solo il mercato americano (fonte: Statista), emergendo come strumento efficace per trasportare nella dimensione digitale gli eventi e le attività di formazione in presenza.