Durante il lockdown, per non rimanere paralizzati, molti ristoratori hanno scoperto il ruolo centrale della digitalizzazione e l’importanza del food delivery. Un’indagine condotta da Qonto ha però messo in evidenza che nel 2020 lo sviluppo digitale ha interessato per lo più le imprese tra i 5 e i 10 anni di anzianità: il 50% contro il 35% delle realtà più “giovani”. In più, quasi il 70% dei ristoratori prevede un maggior sviluppo digitale per il 2021.
Solo pochi locali, però, dispongono di una propria app di food delivery o di una sezione di ecommerce sul proprio sito, e anche quelli che la posseggono devono comunque ricorrere ad aggregatori più efficaci. Nasce così l’idea di Chivado, l’app fondata da Federico Bernardi e Patrizia Guarino con l’obiettivo di offrire servizi digitali a ristoratori e food lovers e di riportare i ristoranti alla loro funzione di punti di ritrovo sociale, proteggendo e supportando le comunità a cui appartengono.
Il valore aggiunto di Chivado è quello di essere una vetrina digitale gratuita per i vari esercizi commerciali, senza prevedere commissioni o costi di attivazione. Ai ristoranti Chivado offre l’opportunità di digitalizzare il proprio menu, di gestire in autonomia gli ordini per asporto e consegna nonché prenotazione dei tavoli e di mantenere il rapporto diretto con i propri clienti. Per gli utenti Chivado è un modo divertente di sentirsi parte di una comunità: scoprire i ristoranti più sfiziosi della zona, curiosare tra le loro foto, consultare i menu, prenotare le pietanze, effettuare ordini a domicilio o riservare un tavolo.
“Permettere ai ristoranti di mantenere il 100% dei loro incassi – hanno dichiarato Federico Bernardi e Patrizia Guarino, fondatori e ceo di Chivado – significa consentire loro di reinvestirli sul territorio, rendendo più ricche le nostre città. Anche una semplice scelta, come quella di usare una app piuttosto che un’altra per ordinare una pizza a casa o prenotare un tavolo al ristorante può fare la differenza”.