Con l’ascesa dell’ecommerce e dello shopping mobile e virtuale, si è assistito a una trasformazione delle modalità in cui i consumatori effettuano gli acquisti e interagiscono con i brand. Per delineare un quadro approfondito del panorama degli acquisti, Snapchat ha realizzato uno studio condotto da Foresight Factory in dodici paesi a livello globale (Italia compresa), arrivando a identificare le principali tendenze che caratterizzeranno l’industry del retail nell’anno appena iniziato.
“Il panorama del retail del prossimo futuro – ha spiegato Claire Valoti, vp Emea di Snap Inc. – sarà definito dalla convergenza delle esigenze in evoluzione dei consumatori attraverso i canali di acquisto fisici e digitali. Le tecnologie in ambito di retail, come gli specchi intelligenti, la realtà aumentata e la personalizzazione virtuale dei prodotti offrono l’opportunità di soddisfare le nuove aspettative dei consumatori, alla ricerca di opzioni migliori, più personalizzate e funzionalità che rendono lo shopping un’esperienza più social. Poiché gli italiani cercano di stabilire nuove connessioni con il mondo fisico, ma contestualmente anche di mantenere la comodità di quello online, per rimanere competitivi i retailer dovranno valutare le soluzioni tecnologiche in grado di raggiungere questo obiettivo e accelerare ulteriormente la transizione allo shopping connesso”.
Secondo i dati dello studio di Snapchat, più della metà (57%) degli italiani afferma di aver sentito la mancanza dell’aspetto sociale degli acquisti in negozio dall’inizio della pandemia, percentuale che arriva a toccare il 63% delle donne e il 68% degli utenti della piattaforma. Se quindi nel 2022 ci si aspetta un ritorno ai negozi fisici è altrettanto vero che i consumatori non vorranno rinunciare alla comodità e alla sicurezza degli acquisti online, elementi che determineranno una ulteriore crescita dell’ecommerce nei prossimi 12 mesi. Infatti, quasi un terzo (31%) dei millennial dichiara che farà più acquisti online nel 2022 rispetto all’anno precedente, pur essendoci situazioni molto differenti tra i diversi settori: se in quello della moda oltre 1 italiano su 3 (34%) prevede di fare la maggior parte dei propri acquisti online nel prossimo anno, la percentuale diminuisce sensibilmente se si guarda agli articoli per la persona (28%) e ai prodotti alimentari (9%).
Le soluzioni di shopping basato sulla realtà virtuale e aumentata che forniscono forme di iperpersonalizzazione e comodità in negozio rappresentano una grande attrattiva per i consumatori italiani e forniscono ragioni convincenti per spingerli a visitare un punto vendita: il 37% dei consumatori si recherebbe in un negozio se questo avesse almeno un servizio virtuale interattivo come specchi intelligenti che permettono di provare i vestiti, schermi smart che permettono di personalizzare i prodotti e la tecnologia che consente ai clienti di verificare come gli articoli starebbero nella propria casa.
Lo smartphone sarà sempre più centrale dell’esperienza di acquisto, sia da remoto sia in-store: se ormai già quasi 1 consumatore su 3 (31%) lo utilizza come canale preferito per l’acquisto di prodotti – con picchi che raggiungono il 46% dei Millennial e il 43% della Gen Z – lo smartphone rappresenta uno strumento di supporto indispensabile anche quando ci si reca in negozio. Infatti, è quasi un quinto (18%) degli italiani a usarlo quasi sempre in-store per cercare maggiori informazioni sui prodotti, percentuale che sale ulteriormente se si guarda alle generazioni più giovani (30% della Gen Z e 26% dei Millennial).
La ricerca evidenzia anche che strumenti innovativi come i try-on virtuali basati sulla realtà aumentata, che consentono di visionare e provare i prodotti da casa prima di acquistarli online, saranno fondamentali per offrire un’esperienza ecommerce ottimizzata pre e post-vendita. Si stima, infatti, che l’impiego dell’ar avrebbe potuto evitare il 37% dei resi di capi d’abbigliamento acquistati online nel 2021. La realtà aumentata ha già iniziato a farsi largo nell’esperienza di shopping: il 13% degli italiani l’ha già utilizzata nel processo di acquisto e, di questi, il 56% afferma che l’ha incoraggiato a comprare qualcosa. I settori in cui l’utilizzo del try-on basato sull’ar verrebbe preferito alla visita in negozio sono la moda (abbigliamento e accessori) e il beauty (trucchi o tinte per capelli), entrambi indicati dal 33% dei rispondenti. Seguono mobili (28%) e articoli di lusso (18%).
Virtuale è ormai sempre più reale: basti pensare che il 56% dei consumatori in Italia prenderebbe in considerazione l’acquisto di un prodotto virtuale, il che indica una significativa espansione dell’economia virtuale nel prossimo decennio. Sempre più spesso, inoltre, gli italiani si affidano all’esclusività offerta dagli Nft (non-fungible tokens, ovvero oggetti digitali da collezione con un certificato di proprietà), delle “opere d’arte” virtuali che consentono di possedere pezzi unici, indipendentemente dalla loro esistenza fisica, colmando così l’esigenza di esclusività manifestata soprattutto dalla Gen Z (31%).
Consapevolezza ambientale, economia circolare e mentalità imprenditoriale stanno dando ampio spazio al fenomeno della compravendita online: 4 consumatori su 10 hanno già acquistato un prodotto tramite una piattaforma di reselling. Queste realtà offrono un canale di shopping alternativo, peer-to-peer, il cui potenziale è dirompente non solo perché risponde alla sensibilità green delle nuove generazioni, ma anche perché scaturito da un anno ancora con pochi stimoli, ispirazione o interazione sociale, incorporando molteplici elementi di attrattività per i consumatori quali la convenienza, la possibilità di trovare prodotti che sono andati esauriti altrove la ricerca di pezzi unici.