Nonostante l’avanzata dell’ecommerce, per quanto riguarda gli acquisti di moda lo shopping in negozio rimane insostituibile quanto a esperienza, purché questa sia arricchita dai plus (comodità, velocità, informazioni sui prodotti) dell’online. È questo il quadro che emerge dalla ricerca “Il futuro dell’engagement nei negozi di moda” che Scandit, società specializzata nella smart data capture, ha realizzato intervistando più di 3.500 fashion shopper e analizzando insight provenienti dai dirigenti di 73 tra i principali fashion retailer in Europa e Medio Oriente.
Il 93% dei retailer intervistati ha dichiarato di ritenere lo shopping esperienziale fondamentale per garantire il futuro del negozio fisico e il 73% pianifica per i prossimi 12 mesi investimenti in tecnologia destinati a offrire ai clienti nuove esperienze multicanali. Inoltre, utilizzare la tecnologia per far sì che i dipendenti del negozio diventino veri e propri consulenti capaci di far vivere esperienze uniche, è considerato una priorità dal 59% dei rivenditori di moda.
L’indagine individua anche quali sono le maggiori criticità incontrate dai consumatori che fanno acquisti nei negozi di moda. Tra le prime 3 indicate dagli intervistati italiani vi sono le lunghe code (43%), la disponibilità limitata di scorte (39%) e dipendenti del negozio non in grado di rispondere alle domande (30%).
Alcune tecnologie, come per esempio dispositivi, app e sistemi di back-end per aiutare i dipendenti del negozio nelle loro attività quotidiane, potrebbero, correttamente integrate, aiutare risolvere le friction rilevate dai consumatori e, in generale, rendere l’esperienza d’acquisto più soddisfacente: è proprio sugli strumenti e funzionalità digitali che oltre la metà dei retailer (54%) afferma che investirà nei prossimi 12 mesi.
Con l’obiettivo di soddisfare le maggiori aspettative dei propri clienti oltre i due terzi (71%) dei retailer ha già investito in tecnologie interne al punto vendita, dotandosi di app di clienteling e di checkout; il 73% può effettuare la scansione di codici a barre per offrire più informazioni sul prodotto e sulla sua disponibilità, il 68% è in grado di identificare i clienti in negozio per offrire un’esperienza di acquisto più personalizzata e il 48% possiede app mobile per il punto vendita che aiuta a ridurre le code e a fare in modo che un cliente non rinunci all’acquisto andandosene.
Le app di clienteling sembrano costituire una soluzione utile per migliorare la produttività dei dipendenti e aumentare la loyalty dei clienti: tra i retailer che le utilizzano il 53% sostiene che potenziano la fidelizzazione, l’84% ha rilevato un aumento della dimensione media delle transazioni in negozio, e il 91% ha visto una diminuzione del numero di persone che abbandona il negozio.
Guardando al futuro, una significativa porzione di consumatori ha espresso interesse nei confronti di un’esperienza d’acquisto in negozio che sia mista e omnicanale. La ricerca, in particolare indica che l’81% degli italiani utilizzerebbe le app mobile per accedere a promozioni e offerte personalizzate in negozio, il 75% le proverebbe per conoscere meglio i prodotti. Inoltre il 72% predilige le tecnologie scan-and-pay delle app mobili, e il 26% vorrebbe che ci fosse un maggior utilizzo della realtà aumentata; infine il 33% è motivato a visitare un negozio se si organizzano eventi e demo.