Nel primo trimestre del 2021 il commercio digitale globale è cresciuto del 58% su base annua, ben al di sopra dei livelli pre-Covid (il tasso di crescita del primo trimestre 2020 era infatti del 17%), confermando come il fenomeno degli acquisti digitali è ormai entrato nelle abitudini di acquisto dei consumatori. L’Italia ha registrato una crescita addirittura del 78%, posizionandosi al quarto posto tra i paesi con il maggior aumento percentuale dopo Canada, Olanda e Regno Unito.
È quanto emerge dai dati relativi al primo trimestre del 2021 dello Shopping Index, il report trimestrale di Salesforce che indaga i trend dello shopping online attraverso i dati di oltre un miliardo di consumatori in più di 40 paesi grazie a Commerce Cloud.
Tra le altre evidenze emerge che a livello mondiale il traffico sui siti di ecommerce è aumentato del 27% su base annua (rispettivamente 28% su pc e 29% su dispositivi mobili) e che la crescita degli ordini è aumentata del 46% (34% su pc e 59% su dispositivi mobili).
Le categorie di prodotti che hanno registrato la crescita di fatturato maggiore nel primo trimestre, sempre su base annua, sono articoli sportivi (101%), elettrodomestici (96%), borse di lusso (95%). Le categorie di prodotti che hanno registrato la crescita minore sono invece abbigliamento sportivo (42%), prodotti per la casa, cucina e arredamento (40%), borse e valigie (8%).
In Italia la crescita del commercio digitale che, come si è visto, è risultata essere del 78% nel primo trimestre, è stata considerevole, al di sopra di quella globale e del tasso di crescita del primo trimestre 2020, che si attestava al 26%. La crescita del traffico generato da mobile è passata dal 21% del trimestre precedente al 24% nel primo trimestre del 2021, mentre si è dimezzata quella del traffico generato da pc si è dimezzato, passando dal 40% dell’ultimo trimestre del 2020 al 20% nel primo trimestre 2021. Un dato che mostra comunque una crescita rispetto al primo trimestre 2020, quando il traffico generato da pc si attestava al 12%.
L’Italia risulta tra i paesi con i tassi di conversione più bassi al mondo (1,1%) insieme a Giappone (1,2%) e Spagna (1%).
“I negozianti – ha commentato Gianluca De Cristofaro, regional vicepresident per Salesforce Commerce Cloud sul mercato italiano – sono stati costretti a un’importante discontinuità lo scorso anno, dovendo reagire all’afflusso di nuovi consumatori digitali e adottando così nuove tecniche di vendita come il ritiro in negozio o tramite punti di raccolta. La crescita del commercio digitale nel primo trimestre è il segnale che i rivenditori dovranno continuare a incrementare i loro investimenti nel digitale, mentre saranno impegnati nel riorganizzare l’esperienza nel punto di vendita. In definitiva, i negozi devono offrire un equilibrio di esperienze contactless e immersive per soddisfare le diverse esigenze dei consumatori”.