La decima edizione dell’Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano si è conclusa il 6 maggio, in collaborazione con Logitech, con un appuntamento dedicato alle tecnologie per il posto di lavoro, un tema oggi di grande attualità, perché l’emergenza pandemica ha dato un notevole impulso alla diffusione di tutte quelle soluzioni in grado di abilitare, potenziare e rendere più efficace il lavoro da remoto.
Secondo i risultati parziali di una survey presentata dall’Osservatorio Smart Working, per lavorare meglio in smart working non è sufficiente dotarsi della giusta tecnologia, ma è necessario acquisire anche nuove competenze: l’84% degli iscritti al workshop, infatti, aveva già partecipato a iniziative formative riguardanti le tecnologie, il digitale e il modo migliore di comunicare e collaborare efficacemente con gli strumenti video.
Sono emerse anche alcune criticità. Il 77% del campione per esempio ha la sensazione che il carico di lavoro sia aumentato, il 70% pensa di lavorare con ritmi più serrati e il 52% fatica ancora a trovare il work life balance. Inoltre, il 26% dei rispondenti dichiara di avere vissuto situazioni di techno-complexity, un fenomeno che ha a che fare con la complessità di alcune tecnologie che finiscono per far sentire l’utente inadeguato.
“Da questi dati – ha affermato Laura Canova, marketing manager Logitech Video Collaboration Italy – emerge quanto sia ancora lunga la strada da percorrere, non solo in termini di innovazione tecnologica, ma anche e soprattutto in termini di cultura aziendale e del lavoro. Valori come la comunicazione, la collaborazione e l’empatia negli spazi di lavoro ispirano da sempre le soluzioni per la collaborazione video progettate da Logitech e si traducono in prodotti dall’utilizzo semplice e intuitivo, che puntano a far sentire le persone a proprio agio e vicine, anche quando non è possibile vedersi di persona”.