Il gruppo triestino M-Cube, specializzato nella digitalizzazione dei punti vendita, ha curato l’installazione led presso Spazio Lenovo, il primo concept store di Lenovo in Europa inaugurato lo scorso settembre a Milano: una superficie di 800 metri quadri distribuiti su due livelli un luogo in cui è possibile sperimentare in modo immersivo l’innovazione del marchio, partecipare a workshop, fare networking.
M-Cube si è occupata di realizzare un’esperienza visiva d’impatto che non solo comunicasse il prodotto ma trasmettesse anche il carattere innovativo del brand allo scopo di interagire con il cliente dall’esterno per condurlo all’interno dello store. Per fare ciò ha installato un led wall rivolto verso l’ampia area espositiva del piano terra e ben visibile dall’esterno, e un secondo a colonna posto tra le scale e l’ascensore, che rappresenta il portale di ingresso che guida i visitatori al piano superiore.
Al secondo livello è stato installato un altro led wall accompagnato da due schermi da 98 pollici distribuiti agli estremi dell’area, pensati per lo showcase dei prodotti Lenovo o Motorola e per le simulazioni di realtà virtuali. Un secondo portale composto da 9 monitor all’occorrenza introduce gli eventi o diffonde elementi visivi più in tema con l’area business e ulteriori monitor sono presenti nelle 2 sale meeting.
“Grazie al rack audio&video indipendente e alla piattaforma di gestione dei contenuti personalizzata da M-Cube – ha detto Giulia Lipidi, manager di Spazio Lenovo – abbiamo totale autonomia nella creazione dell’ambiente ideale per la corretta comunicazione di prodotto e per la fruizione degli eventi di marketing. Di volta in volta, a seconda di quale esperienza ospiterà lo spazio, trasmettiamo le opportune playlist video e i contenuti emozionali anche in modalità 3D. La scelta di appoggiarci a M-Cube si è rivelata vincente fin dalla fase di progettazione dallo studio del passo più corretto tra i led in modo da fornire la visibilità più diffusa possibile, fino alla scelta degli spazi di installazione. Il risultato è esattamente l’impatto che ipotizzavamo in fase progettuale, oltre alla garanzia della disponibilità della tecnologia più adeguata a uno spazio che ha una connotazione soprattutto sociale”.